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Protesta degli studenti universitari a Bari contro il sovraffollamento: «Il rettore ci ha chiuso le porte del Senato»

Manifestazione degli Studenti Universitari a Bari: Un Appello per il Cambiamento

Il 27 ottobre 2025, un gruppo di studenti dell’Università Aldo Moro di Bari, aderenti al movimento Cambiare Rotta, ha organizzato un sit-in di protesta sotto il Senato accademico. La manifestazione è stata indetta per denunciare il sovraffollamento delle aule e gli accordi dell’ateneo con Israele, considerati inaccettabili dai manifestanti.

Le Ragioni della Protesta

Durante il presidio, gli studenti hanno evidenziato le condizioni di disagio in cui si trovano a studiare, con aule sovraffollate e servizi inefficaci. La situazione è diventata insostenibile, e gli studenti hanno chiesto un incontro con il rettore, Bellotti, per discutere le loro preoccupazioni. Tuttavia, il rettore ha inizialmente evitato il confronto, portando a un clima di frustrazione tra i partecipanti.

In seguito, il rettore ha acconsentito a un incontro, ma le risposte fornite sono state giudicate vaghe e insoddisfacenti. Gli studenti hanno quindi deciso di continuare la mobilitazione, annunciando ulteriori manifestazioni in programma.

Prossimi Appuntamenti di Mobilitazione

Il movimento ha già programmato una nuova manifestazione per il 14 novembre, in occasione della giornata dello studente, che sarà il terzo atto del “No Meloni Day“. Inoltre, gli studenti parteciperanno a uno sciopero generale indetto dall’Usb il 28 novembre e a una grande manifestazione nazionale a Roma il 29 novembre. Questi eventi mirano a unire studenti e lavoratori, entrambi colpiti da una situazione di crisi e insoddisfazione.

Impatto sulla Comunità Pugliese

La protesta degli studenti dell’Università di Bari non è un caso isolato. In Puglia, le università stanno affrontando sfide simili, con studenti che lamentano la scarsa qualità dei servizi e l’inefficienza delle strutture. La questione del sovraffollamento delle aule è un problema che riguarda anche altre istituzioni accademiche nella regione, come l’Università del Salento, dove episodi di occupazione e manifestazioni sono stati registrati in passato.

Questa mobilitazione potrebbe avere ripercussioni significative non solo per gli studenti, ma anche per le istituzioni locali e per la comunità in generale. La crescente insoddisfazione tra gli studenti potrebbe spingere le autorità accademiche a rivedere le loro politiche e a investire maggiormente nelle infrastrutture universitarie.

Conclusioni

La manifestazione del 27 ottobre rappresenta un chiaro segnale di disagio e richiesta di cambiamento da parte degli studenti pugliesi. La loro determinazione a lottare per i propri diritti e per una migliore qualità della vita accademica è un esempio di come la mobilitazione sociale possa influenzare le istituzioni e portare a risultati concreti. La comunità pugliese è chiamata a sostenere queste iniziative, affinché le università diventino luoghi di crescita e sviluppo per tutti.

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