Barletta: Sparatoria contro un attivista, la città reagisce
Un episodio di violenza ha scosso la comunità di Barletta nella serata di venerdì 24 ottobre, quando Giuseppe Di Bari, presidente del comitato di quartiere della zona 167, è stato colpito da tre proiettili sparati da un motociclista. L’attacco, avvenuto in via Leonardo Da Vinci, ha suscitato una forte reazione tra i cittadini e le istituzioni locali.
Il racconto dell’agguato
Di Bari, 59 anni, ha raccontato di aver appena chiuso il suo ufficio, che funge anche da sede del comitato, quando ha sentito un rumore sordo simile a dei petardi. «Ho alzato lo sguardo e ho visto una persona con un casco integrale che si avvicinava verso di me», ha dichiarato. Nonostante le ferite, ha espresso la sua determinazione a continuare la sua lotta per un quartiere più sicuro e decoroso. «Se chi mi ha ferito pensa di spaventarmi, ha sbagliato», ha aggiunto, sottolineando che non ha mai ricevuto minacce prima di questo episodio.
Le reazioni della comunità
La sparatoria ha sollevato un’ondata di indignazione tra i cittadini. Il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, ha descritto l’accaduto come «uno sfregio» al nome della città, esprimendo solidarietà a Di Bari e preoccupazione per la sicurezza dei cittadini. «Questo episodio vanifica ogni sforzo per rendere Barletta più bella e sicura», ha commentato.
Anche il senatore Dario Damiani ha condannato l’accaduto, definendolo «gravissimo» e inaccettabile, soprattutto in un quartiere popolato da famiglie. Il Partito Democratico ha chiesto a tutte le istituzioni di rispondere con fermezza, affermando che «Barletta non può essere ferita in questo modo».
Il contesto sociale e le istituzioni locali
Barletta è una città con una forte presenza di comitati civici che si battono per la tutela del territorio. Il “Comitato Operazione Aria Pulita”, ad esempio, ha espresso preoccupazione per l’accaduto, sottolineando che «è una dimostrazione di forza contro lo Stato». Il presidente del comitato, Michele Cianci, ha chiesto un intervento urgente delle istituzioni, evidenziando che il silenzio dei cittadini non può essere ottenuto con la violenza.
Indagini in corso
Le indagini della polizia sono già in corso per ricostruire la dinamica dell’accaduto e identificare i responsabili. Gli inquirenti stanno esaminando i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona e raccogliendo testimonianze di chi si trovava nei pressi al momento dell’agguato.
Conclusioni e riflessioni
Questo episodio di violenza non solo ha colpito un attivista impegnato per il bene della comunità, ma ha anche messo in luce le problematiche di sicurezza che affliggono Barletta. La reazione della comunità e delle istituzioni sarà fondamentale per affrontare questa situazione e garantire un futuro più sicuro per tutti i cittadini. La lotta contro la criminalità e per un ambiente più civile deve continuare, e la voce di chi si batte per il bene comune non deve essere zittita.

















