Innovazione nella Diagnosi Precoce del Tumore al Colon-Retto: Un Progetto Pugliese
Un recente studio condotto da un team di ricercatori delle Università di Bari e Firenze, insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), ha rivelato che il microbioma intestinale può fungere da indicatore precoce per il rischio di sviluppare il tumore al colon-retto. Questo innovativo approccio, finanziato dal PNRR, potrebbe rivoluzionare le modalità di screening, rendendole più accessibili e meno invasive per la popolazione.
Il Ruolo Cruciale del Microbioma
Il carcinoma del colon-retto è la seconda causa di morte per cancro a livello globale. Attualmente, la colonscopia è il metodo standard per la diagnosi, ma la sua invasività spesso scoraggia le persone dal sottoporsi a questo esame. Lo studio, coordinato dalla professoressa Sabina Tangaro dell’Università di Bari, propone un’alternativa: l’analisi dei profili microbici intestinali attraverso l’uso di intelligenza artificiale spiegabile (Xai).
Utilizzando campioni fecali di 453 pazienti, i ricercatori hanno identificato biomarcatori microbici che possono predire la presenza di adenomi o tumori. Il modello ha dimostrato un’accuratezza dell’89% nel riconoscere i soggetti a rischio, riducendo al minimo i falsi allarmi. Questo è particolarmente significativo per la Puglia, dove la sensibilizzazione sulla salute intestinale è fondamentale, considerando l’aumento dei casi di tumore al colon.
Un Approccio Innovativo e Personalizzato
Lo studio ha messo in evidenza l’importanza di comprendere le interazioni tra i batteri nel microbioma. Grazie agli Shap interaction values, i ricercatori hanno potuto analizzare come i microrganismi influenzano reciprocamente il rischio di tumore. Questo approccio ha permesso di identificare sottogruppi di pazienti con profili batterici simili a quelli osservati nei pazienti con carcinoma, suggerendo che potrebbero esistere stati di transizione microbica rilevabili prima della comparsa clinica del tumore.
In particolare, generi batterici come Peptostreptococcus e Fusobacterium sono emersi come nodi centrali nella rete microbica, evidenziando l’importanza di considerare il microbioma come un ecosistema complesso piuttosto che focalizzarsi su singoli marcatori. Questo approccio potrebbe migliorare significativamente la prevenzione personalizzata del cancro al colon-retto.
Implicazioni per la Salute Pubblica in Puglia
La Puglia, con la sua crescente incidenza di tumori gastrointestinali, potrebbe beneficiare enormemente di questo tipo di innovazione. La possibilità di sviluppare test di screening non invasivi e personalizzati potrebbe aumentare la partecipazione della popolazione a programmi di prevenzione, riducendo il numero di diagnosi tardive e migliorando i tassi di sopravvivenza.
Inoltre, l’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale nella pratica clinica rappresenta un passo avanti significativo per le istituzioni sanitarie pugliesi. La coordinatrice del progetto, Sabina Tangaro, ha sottolineato che “non basta sapere quali batteri sono presenti; bisogna capire come si influenzano a vicenda”. Questo approccio potrebbe portare a una maggiore consapevolezza e a un miglioramento delle strategie di prevenzione.
Conclusioni
In sintesi, lo studio condotto dalle Università di Bari e Firenze offre una prospettiva promettente per la diagnosi precoce del tumore al colon-retto. Con l’implementazione di metodi innovativi e non invasivi, la Puglia potrebbe diventare un modello di riferimento per la salute pubblica, contribuendo a salvare vite e migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. La ricerca continua a dimostrare che la scienza e la tecnologia possono fornire soluzioni efficaci per affrontare le sfide della salute pubblica, rendendo la prevenzione più accessibile e personalizzata.















