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Corte di Cassazione: nessun nuovo indennizzo per Punta Perotti

La Corte di Cassazione chiude la controversia su Punta Perotti: un passo verso la valorizzazione del lungomare di Bari

La recente sentenza della Corte di Cassazione ha segnato un importante capitolo nella lunga vicenda legale riguardante il complesso di Punta Perotti, situato sul lungomare sud di Bari. Accogliendo i ricorsi presentati dal Comune di Bari, rappresentato dagli avvocati Giorgio Costantino, Nino Matassa ed Eugenio Mangone, la Corte ha stabilito che le società Sudfondi e Mabar non hanno diritto a ulteriori indennizzi oltre a quelli già stabiliti dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu).

Il contesto della controversia

La questione ha avuto inizio con la demolizione del complesso di Punta Perotti, un’operazione che ha generato un contenzioso di lunga durata. La Corte di Appello di Bari aveva inizialmente riconosciuto un risarcimento di circa dieci milioni di euro a favore di Sudfondi e di due milioni per Mabar. Tuttavia, le due società hanno richiesto ulteriori somme, rispettivamente 400 milioni e 30 milioni, sostenendo che i danni subiti non fossero adeguatamente coperti dai risarcimenti già ricevuti.

Le implicazioni per il Comune di Bari

Il sindaco di Bari, Vito Leccese, ha commentato la sentenza sottolineando l’importanza di chiudere questo “filone lunghissimo di contenziosi” che metteva a rischio la stabilità del bilancio comunale. La decisione della Cassazione rappresenta quindi non solo una vittoria legale, ma anche un passo fondamentale verso la rigenerazione urbana e la valorizzazione del lungomare.

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Prospettive future per il lungomare di Bari

Grazie al Piano paesaggistico regionale e al progetto di rigenerazione urbana di Costa Sud, il Comune di Bari si sta preparando a trasformare le aree precedentemente occupate da lottizzazioni abusive in spazi valorizzati dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. Questo progetto non solo mira a migliorare l’estetica del litorale, ma anche a promuovere un turismo sostenibile e a garantire una maggiore fruibilità delle spiagge per i cittadini.

Riflessioni sulla sicurezza e sull’innovazione sociale

La chiusura di questa controversia legale potrebbe avere effetti positivi anche sulla sicurezza e sull’innovazione sociale nella zona. Con la valorizzazione del lungomare, si prevede un incremento delle attività commerciali e culturali, che potrebbero contribuire a creare un ambiente più sicuro e vivibile per i residenti. Inoltre, il progetto di rigenerazione urbana potrebbe includere iniziative per coinvolgere la comunità locale, promuovendo eventi e attività che favoriscano la socializzazione e il senso di appartenenza.

Conclusioni

La sentenza della Corte di Cassazione rappresenta un punto di svolta per Bari e per il suo lungomare. Con la chiusura di questa controversia, il Comune può ora concentrarsi sulla realizzazione di progetti che non solo miglioreranno l’aspetto della città, ma contribuiranno anche a creare un futuro più sostenibile e inclusivo per tutti i cittadini. La valorizzazione di Punta Perotti e delle aree circostanti è un passo fondamentale verso un nuovo modo di vivere e percepire il litorale barese.

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