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Economia pugliese: Alessandro Zezza chiede una visione strategica, servizi efficienti e procedure più snelle per gli imprenditori.

Il Futuro Economico della Puglia: Riflessioni e Proposte per un Sviluppo Sostenibile

La recente fiera TTG di Rimini ha offerto un’importante occasione per riflettere sull’evoluzione dell’economia pugliese, grazie ai dati presentati dall’Osservatorio Turistico della Regione Puglia. Alessandro Zezza, imprenditore salentino e Presidente del Consorzio Puglia DOC, ha condiviso la sua visione sul futuro economico della regione, evidenziando la necessità di un approccio strategico e sostenibile per affrontare le sfide attuali.

Un Trend Positivo nel Settore Turistico

Il bilancio della stagione estiva appena conclusa è incoraggiante, con un aumento significativo delle presenze turistiche, in particolare da parte di visitatori stranieri. Zezza ha sottolineato come la diversificazione delle offerte turistiche, come il cinema d’autore tra gli ulivi e attività esperienziali, possa attrarre un pubblico sempre più variegato. Tuttavia, è fondamentale non limitarsi a queste iniziative, ma sviluppare una visione più ampia per il futuro economico della Puglia.

Le Sfide Strutturali dell’Economia Locale

Il dibattito sulla crisi del turismo e dell’agricoltura è spesso semplificato a una mera mancanza di manodopera. Tuttavia, Zezza mette in evidenza che la situazione è il risultato di una trasformazione strutturale del sistema produttivo italiano. In Puglia, oltre il 90% delle imprese sono microrealtà con meno di 15 addetti, spesso a conduzione familiare. Questo modello ha garantito resilienza, ma presenta limiti evidenti nel contesto globale attuale.

La scarsa capacità di innovazione, l’accesso difficile al credito e l’assenza di continuità generazionale sono fattori critici che ostacolano la crescita. Quando un imprenditore si ritira, spesso l’azienda chiude, e non esiste una rete in grado di tramandare competenze e capitali. La situazione è aggravata dalla monocultura turistica e dalla crisi dell’agricoltura, che ha perso non solo capacità produttiva ma anche dignità culturale.

Fattori Demografici e Culturali

La denatalità e l’allungamento dei percorsi formativi complicano ulteriormente il quadro. Oggi, i giovani entrano nel mercato del lavoro tra i 25 e i 30 anni, mentre negli anni ’80 si iniziava a lavorare a 14 anni. Questo cambiamento ha un impatto diretto sui settori meno attrattivi, come il turismo stagionale e l’agricoltura, che faticano a trovare manodopera qualificata.

Zezza osserva che non si tratta di mancanza di volontà, ma di un mancato incontro tra cultura formativa e bisogni produttivi. In questo contesto, emergono nuovi protagonisti: gli immigrati, che, dopo anni di lavoro stagionale, stanno subentrando come piccoli imprenditori, contribuendo a una transizione naturale in un tessuto economico privo di eredi.

Le ZES e il Ruolo delle Istituzioni

Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono un tema caldo, ma Zezza avverte che, senza una massa critica di imprese strutturate e una burocrazia efficiente, rischiano di rimanere sulla carta. Non bastano le agevolazioni; è necessario un ecosistema economico e amministrativo che possa attuare queste politiche.

Zezza fa un appello alle istituzioni affinché ricostruiscano le fondamenta del sistema produttivo locale. Due leve immediate sono necessarie: una formazione tecnica e imprenditoriale precoce, e l’aggregazione delle microimprese per condividere risorse e accesso al credito. Solo così la Puglia potrà passare da un’economia fragile e frammentata a un modello competitivo.

Iniziative per la Destagionalizzazione

Zezza conclude sottolineando l’importanza di iniziative esperienziali per la destagionalizzazione del turismo. Masseria Panareo, ad esempio, promuove attività come la raccolta delle olive e laboratori artigianali con artisti locali. Tuttavia, è cruciale avere procedure burocratiche più snelle e una visione industriale lungimirante per sostenere queste iniziative.

In sintesi, la Puglia ha bisogno di un approccio integrato che unisca formazione, innovazione e aggregazione delle microimprese per affrontare le sfide economiche attuali e costruire un futuro sostenibile per il territorio.

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