Il Malcontento degli Agricoltori Pugliesi: Un’Analisi Economica
La situazione attuale del settore agricolo in Puglia, in particolare per i produttori di grano duro, è caratterizzata da un crescente malcontento. I costi di produzione continuano a salire, mentre i prezzi di vendita sono in costante ribasso, creando un squilibrio insostenibile per gli agricoltori. Le associazioni di categoria, come Cia e Coldiretti, stanno alzando la voce contro le quotazioni stabilite dalle borse merci di Bari e Foggia, ritenute inadeguate e dannose per il settore.
Il Voto Contrario alla Borsa Merci di Bari
Il direttore di Cia Levante Bari-Bat, Giuseppe Creanza, ha espresso un voto contrario alla quotazione del grano duro nazionale, evidenziando violazioni delle normative vigenti. Durante la riunione della Commissione cereali alla Borsa merci di Bari, Creanza ha sottolineato che le quotazioni attuali sono inferiori ai costi di produzione, come certificato da Ismea.
Denuncia all’Icqrf e Costi di Produzione
Il 1° ottobre, Cia Agricoltori Italiani di Puglia ha presentato una denuncia all’Icqrf riguardo alle pratiche sleali che stanno abbassando il prezzo del grano duro al di sotto dei costi di produzione, fissati a 302,90 euro alla tonnellata. Dal 2022, il prezzo al produttore è diminuito del 44%, mentre il prezzo della pasta è aumentato del 23%. Questo squilibrio mette a rischio la sostenibilità della filiera agricola pugliese.
Critiche alla Borsa Merci di Foggia
La Borsa merci di Foggia è stata oggetto di critiche da parte di Coldiretti Puglia, che ha definito le quotazioni come una farsa. Gli agricoltori, stanchi di un sistema che non li rappresenta, hanno scelto di non partecipare, lasciando spazio a una contrattazione che non tiene conto dei reali costi di produzione. Mario de Matteo, presidente di Coldiretti Foggia, ha denunciato che il prezzo imposto è inaccettabile, specialmente in un contesto di rincari generalizzati su energia e fertilizzanti.
Proposte per il Futuro della Cerealicoltura
Coldiretti ha chiesto un intervento urgente per portare il prezzo del grano sopra i 32 euro al quintale, in linea con i costi sostenuti dalle aziende agricole. Inoltre, è stata proposta l’istituzione di una Commissione unica nazionale (Cun) per il grano duro, capace di garantire trasparenza e equità nel settore. Le quotazioni attuali, inferiori ai costi di produzione, rappresentano una violazione delle normative sulle pratiche sleali, come stabilito dal Dlgs. 198/2021.
Impatto Economico sul Settore Agricolo Pugliese
Il settore agricolo pugliese, fondamentale per l’economia regionale, sta affrontando sfide significative. La cerealicoltura è un pilastro dell’agricoltura locale, e il grano duro è essenziale per la produzione di pasta, un prodotto tipico della Puglia. La crisi attuale non solo minaccia la redditività degli agricoltori, ma ha anche ripercussioni sull’occupazione nel settore. Secondo i dati recenti, il settore agricolo in Puglia impiega circa 100.000 lavoratori, e una crisi prolungata potrebbe portare a una significativa perdita di posti di lavoro.
Opportunità e Bandi Regionali
In questo contesto di difficoltà, è fondamentale che gli agricoltori pugliesi sfruttino le opportunità offerte dai bandi regionali e dai fondi europei. La Regione Puglia ha attivato misure per sostenere l’innovazione e la competitività nel settore agricolo, con finanziamenti destinati a progetti di ammodernamento e sostenibilità. Gli agricoltori sono invitati a partecipare attivamente a queste iniziative per migliorare la loro posizione sul mercato.
Conclusioni e Prospettive Future
La situazione attuale del settore agricolo pugliese richiede un intervento immediato e coordinato da parte delle istituzioni e delle associazioni di categoria. È essenziale che le voci degli agricoltori vengano ascoltate e che si lavori per un sistema di quotazione equo e sostenibile. Solo così sarà possibile garantire un futuro prospero per la cerealicoltura pugliese e per l’intera economia regionale.
















