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Gravina in Puglia si candida a Capitale italiana della cultura 2028

Gravina in Puglia: Un Futuro Culturale da Capitale

Il 25 settembre, Gravina in Puglia ha ufficialmente presentato la sua candidatura a Capitale italiana della cultura per l’anno 2028. Questo evento rappresenta non solo un’opportunità per la città, ma anche un momento di riflessione sulle tradizioni e le potenzialità culturali della Puglia.

Un Ecosistema Culturale Ricco e Diversificato

Raffaello De Ruggeri, fondatore del circolo culturale La Scaletta, ha sottolineato l’importanza della cultura locale, affermando che le gravine sono metafore di un territorio che sa nutrire e trasformare. La candidatura di Gravina non è solo un riconoscimento, ma un invito a valorizzare l’arte e la conoscenza come strumenti di inclusione e crescita.

Il programma culturale presentato è caratterizzato da un forte senso di comunità e lungimiranza, rifiutando codici elitari e puntando su eventi di grande calibro e progetti di valorizzazione paesaggistica. Questo approccio è in linea con le tradizioni pugliesi, dove la comunità è sempre stata al centro della vita culturale.

Un Comitato Scientifico di Eccellenza

Il comitato scientifico che sostiene la candidatura è composto da figure di spicco nel panorama culturale e artistico. Tra questi, Giusy Caroppo, fondatrice di Eclettica_Cultura dell’Arte, e Giacomo Desiante, noto fisarmonicista e compositore, che portano con sé una ricca esperienza nella musica popolare e contemporanea.

Altri membri, come Alba Nardone e Mario Parise, contribuiscono con le loro competenze nel patrimonio artistico e nella geologia, rispettivamente. Questa sinergia di talenti è fondamentale per attualizzare le tradizioni locali e promuovere un dialogo tra identità, autenticità e innovazione.

Il Ruolo della Comunità e delle Tradizioni Locali

Il percorso che ha guidato la candidatura di Gravina ha coinvolto non solo le istituzioni, ma anche i cittadini. Attraverso incontri e laboratori, la comunità ha potuto esprimere le proprie idee e contribuire attivamente al progetto. Questo approccio è in perfetta sintonia con le tradizioni pugliesi, dove il coinvolgimento della comunità è sempre stato un elemento chiave nella valorizzazione del patrimonio culturale.

In particolare, la riapertura di teatri storici e l’istituzione di nuovi musei rappresentano un modo per recuperare e valorizzare la storia locale. La Puglia è ricca di beni culturali, come i trulli di Alberobello e il castello di Castel del Monte, entrambi patrimoni UNESCO, che possono fungere da modelli per la valorizzazione culturale di Gravina.

Un Futuro Sostenibile e Inclusivo

La candidatura di Gravina si inserisce in un contesto più ampio di transizione ecologica e culturale. Ignazio Lovero, consigliere comunale, ha evidenziato l’importanza di riconoscere le forze e le abilità della comunità, sottolineando che il progetto di candidatura è un’opportunità per riqualificare e rinaturalizzare aree della città, come le cave e i monumenti storici.

La Direttrice di Candidatura, Mariarita Costanza, rappresenta un esempio di come l’innovazione possa integrarsi con la tradizione. La sua esperienza nel settore tecnologico e culturale è fondamentale per creare un polo di sviluppo che possa attrarre talenti e investimenti, contribuendo così a un Sud Italia produttivo e centrale.

Conclusione: Verso un Mediterraneo di Cultura

Gravina in Puglia, con la sua ricca storia e le sue tradizioni, si propone come un faro di cultura e inclusione. Le parole di Raffaello De Ruggeri, che sottolineano come la cultura sia la stella polare della città, ci invitano a riflettere sul ruolo che la cultura può avere nel costruire un futuro migliore. La candidatura a Capitale della Cultura 2028 non è solo un traguardo, ma un nuovo inizio per Gravina e per tutta la Puglia.

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