La Precarietà del Lavoro in Puglia: Un’Analisi della Situazione Attuale
La situazione del mercato del lavoro in Puglia si presenta sempre più complessa e preoccupante, con dati che evidenziano una crescente precarietà occupazionale e una bassa partecipazione femminile. Questi temi sono emersi durante la presentazione del Rendiconto sociale dell’Inps regionale, un evento che ha visto la partecipazione di figure istituzionali rilevanti, tra cui il Prefetto di Bari, Francesco Russo, e il Procuratore della Repubblica, Roberto Rossi.
Un Trend Preoccupante per i Giovani e le Donne
Secondo la direttrice regionale dell’Inps Puglia, Benedetta Dito, il tasso di inattività nella regione ha raggiunto il 43,5%, con un incremento di un punto percentuale rispetto all’anno precedente. Questo dato è particolarmente allarmante se si considera che due terzi degli inattivi sono donne. Inoltre, il 21,4% dei giovani tra i 15 e i 29 anni non è né occupato né impegnato in percorsi di istruzione, un dato che supera significativamente la media nazionale del 15,2%.
Questa situazione di inattività giovanile è un campanello d’allarme per le istituzioni pugliesi, che hanno avviato progetti specifici per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. L’obiettivo è quello di rafforzare le competenze e aumentare la consapevolezza riguardo al valore del percorso lavorativo, rendendo i giovani protagonisti del loro futuro.
Un Quadro Demografico in Difficoltà
Oltre alla precarietà lavorativa, il Rendiconto sociale ha messo in luce un calo della popolazione residente, con un saldo demografico negativo di 16.462 persone. Questo fenomeno è aggravato da un saldo naturale negativo, che evidenzia una differenza tra nascite e decessi di 17.531 unità. Sebbene ci sia un saldo migratorio positivo di 1.069 nuovi immigrati, l’incidenza di questi sul totale della popolazione è inferiore alla media nazionale.
La migrazione interna è un altro aspetto critico: molti pugliesi scelgono di emigrare verso altre regioni, contribuendo a un ulteriore impoverimento demografico e sociale della regione. Questo fenomeno non solo influisce sul mercato del lavoro, ma ha anche ripercussioni sulle comunità locali, che si trovano a dover affrontare una crescente desertificazione sociale.
Mercato del Lavoro: Contratti e Retribuzioni
Il mercato del lavoro pugliese presenta un quadro articolato. Nel 2024, il saldo tra assunzioni e cessazioni è stato positivo, ma con un aumento dei contratti a tempo determinato e una diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato. Le assunzioni a tempo parziale sono anch’esse aumentate, segnalando una crescente precarietà contrattuale.
Il tasso di occupazione è aumentato dal 50,7% al 51,2%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso dal 11,6% al 9,3%. Tuttavia, il numero di inattivi è aumentato, evidenziando una contraddizione nel mercato del lavoro pugliese. Le retribuzioni medie sono inferiori alla media nazionale, con i lavoratori maschi che guadagnano in media 85,8 euro al giorno e le donne 62,8 euro, ben al di sotto delle medie nazionali di 107,5 euro e 79,8 euro rispettivamente.
Implicazioni per le Istituzioni e la Società
Il presidente del Comitato regionale Inps Puglia, Cosima Nadia Polito, ha sottolineato come questi dati confermino una crisi demografica strutturale, con effetti evidenti sul mercato del lavoro. Nonostante un lieve aumento degli occupati e una diminuzione della disoccupazione, le criticità rimangono gravi: la bassa occupazione femminile e l’alta incidenza di Neet sono solo alcuni dei problemi da affrontare.
In questo contesto, le istituzioni pugliesi sono chiamate a un impegno coordinato per sostenere l’occupazione e l’inclusione sociale, mirando a uno sviluppo più equo e sostenibile. La sfida è quella di creare un ambiente lavorativo che non solo favorisca l’occupazione, ma che garantisca anche condizioni dignitose e sostenibili per tutti i cittadini.
Conclusioni
La situazione del lavoro in Puglia richiede un’attenzione particolare da parte delle istituzioni e della società civile. È fondamentale che vengano attuate politiche efficaci per affrontare la precarietà, sostenere i giovani e le donne, e invertire il trend demografico negativo. Solo così sarà possibile costruire un futuro migliore per la regione e i suoi abitanti.
















