La Sanità Digitale in Puglia: Un’Analisi Critica del Fascicolo Sanitario Elettronico

La sanità digitale rappresenta una promessa di innovazione e miglioramento nell’accesso ai servizi sanitari. Tuttavia, i dati recenti della Fondazione GIMBE rivelano una realtà complessa e disomogenea, con la Puglia che emerge come una delle regioni più in ritardo. Questo approfondimento analizza le implicazioni del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) per il sistema sanitario pugliese, evidenziando le sfide e le opportunità per pazienti, professionisti e enti locali.

Puglia: Consenso Elevato ma Utilizzo Inesistente

In Puglia, il consenso alla consultazione dei documenti sanitari nel FSE ha superato il 70%, un risultato che pone la regione al vertice del Mezzogiorno. Tuttavia, solo il 5% dei cittadini ha effettivamente utilizzato il FSE nei tre mesi precedenti alla rilevazione, ben al di sotto della media nazionale del 21%. Questo disallineamento tra consenso e utilizzo evidenzia un problema di accessibilità e utilità del sistema.

Le Cause del Ritardo Pugliese

Le ragioni del ritardo pugliese nel digital health sono molteplici:

  • Incompletezza documentale: Solo 11 delle 16 tipologie documentali previste sono disponibili nel FSE pugliese.
  • Servizi digitali ancora poveri: Solo il 38% dei servizi attivi è disponibile, limitando l’efficacia del FSE.
  • Scarsa alfabetizzazione digitale: Molti cittadini non comprendono appieno le potenzialità del FSE, contribuendo a un utilizzo scarso.
  • Modello organizzativo debole: La governance regionale è frammentata, con responsabilità distribuite tra diverse strutture.
  • Disuguaglianze territoriali: Le aree interne soffrono di infrastrutture digitali fragili, accentuando il ritardo.

Le Conseguenze sulla Sanità Pugliese

Un FSE non pienamente funzionante ha impatti negativi significativi:

  • Carenze informative: La mancanza di dati aggiornati ostacola la gestione delle cure integrate.
  • Ridotto coordinamento: La comunicazione tra territorio e ospedale è inefficace, con duplicazioni di esami.
  • Erosione della continuità delle cure: Le informazioni rimangono isolate, compromettendo il percorso sanitario del paziente.
  • Crescita del digital divide: Chi non ha competenze digitali rimane ai margini del sistema.
  • Dispersione degli investimenti: Risorse spese per digitalizzare sistemi non utilizzati rappresentano inefficienza.

Verso una Strategia Pugliese per Colmare il Gap

Per affrontare queste sfide, è necessario un intervento urgente e organizzato. Ecco alcune linee di azione raccomandabili:

  • Piano per completare le tipologie documentali: La Regione deve impegnarsi a rendere disponibili tutte le tipologie previste.
  • Potenziare i servizi digitali integrati: Superare il 60% di attivazione dei servizi entro pochi trimestri.
  • Campagna di alfabetizzazione: Investire in educazione digitale per cittadini e operatori sanitari.
  • Formazione continua degli operatori: Programmi di aggiornamento per massimizzare l’uso del FSE.
  • Integrazione infrastrutturale: Migliorare la connessione e garantire interoperabilità tra ASL e ospedali.
  • Monitoraggi e audit periodici: Predisporre indicatori di utilizzo e performance del FSE.
  • Sbloccare risorse e autonomia regionale: Potenziare la capacità di spesa sanitaria e ICT della Regione.

Un Bivio Digitale

La Puglia si trova a un bivio: consolidare un consenso simbolico o trasformarlo in un progresso reale per il sistema sanitario regionale. La digitalizzazione è ormai un elemento essenziale della sanità moderna; restare indietro significa trasformare una promessa in una contraddizione. I cittadini pugliesi hanno dimostrato apertura e fiducia, ora è responsabilità della Regione e dei soggetti sanitari restituire loro un sistema che non solo raccolga dati, ma che li renda utili, fruibili e integrati.

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