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Blitz nel carcere: sequestrati 22 smartphone e droga, allerta della polizia penitenziaria

Perquisizione Straordinaria nel Carcere di Lecce: Un Segnale di Allerta per la Sicurezza Pubblica

LECCE – Nelle prime ore di questa mattina, la casa circondariale di Lecce è stata teatro di una perquisizione straordinaria che ha coinvolto quasi 100 uomini della polizia penitenziaria provenienti da tutta la Puglia. L’operazione ha portato al sequestro di 22 smartphone di ultima generazione e un quantitativo di stupefacenti, evidenziando un problema che affligge non solo il carcere leccese, ma l’intero sistema penitenziario pugliese.

Un Fenomeno Preoccupante

Ruggiero Damato, segretario regionale Puglia della Fsa Cnpp/Spp, ha commentato l’operazione sottolineando che “le carceri sono piazze di spaccio e zone di aggregazioni criminali”. Questo fenomeno, secondo Damato, è gravissimo e richiede interventi immediati per essere debellato. La presenza di smartphone e sostanze stupefacenti all’interno delle carceri non è solo un problema di sicurezza, ma un chiaro segnale di come la criminalità possa infiltrarsi anche nei luoghi di detenzione.

Appello alle Istituzioni

Damato ha lanciato un appello alle istituzioni, chiedendo un intervento normativo urgente per affrontare la situazione. Ha evidenziato la carenza di organico nel corpo di polizia penitenziaria, con oltre 1000 agenti mancanti in Puglia, soprattutto nel ruolo di agenti e assistenti. Questo deficit non solo compromette la sicurezza all’interno delle carceri, ma mette a rischio anche la sicurezza pubblica.

Le Condizioni di Lavoro degli Agenti

Le condizioni di lavoro degli agenti sono state descritte da Damato come drammatiche: “Non è accettabile vedere colleghi costretti a fare 14, 15, 18 ore di servizio in posti angusti senza la presenza dello Stato”. Questo stato di cose non solo influisce sulla qualità del servizio, ma ha anche ripercussioni sulla vita personale e professionale degli agenti, creando un clima di insicurezza e stress.

Un Tavolo Permanente per la Sicurezza

Damato ha annunciato la sua intenzione di recarsi a Bari per incontrare il nuovo provveditore e chiedere l’istituzione di un tavolo permanente presso il provveditorato della Puglia. L’obiettivo è quello di fare un punto della situazione e trovare soluzioni concrete per affrontare le problematiche del sistema penitenziario pugliese.

Implicazioni per la Comunità Pugliese

La situazione nelle carceri pugliesi ha ripercussioni dirette sulla comunità. La presenza di sostanze stupefacenti e smartphone all’interno delle carceri non solo mina la sicurezza dei detenuti e degli agenti, ma può anche alimentare la criminalità organizzata al di fuori delle mura carcerarie. Le istituzioni locali, le forze dell’ordine e la comunità devono unirsi per affrontare questo problema, che non è solo un affare interno delle carceri, ma un tema di sicurezza pubblica che coinvolge tutti.

Conclusioni

La perquisizione straordinaria di oggi rappresenta un campanello d’allarme per la Puglia. È fondamentale che le istituzioni ascoltino le richieste degli agenti e dei sindacati, e che si attivino per garantire un sistema penitenziario più sicuro e funzionale. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile affrontare le sfide che il sistema penitenziario pugliese si trova ad affrontare.

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