Analisi Economica della Puglia: Rallentamento e Opportunità
Il Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2026-2028 lancia un segnale d’allarme per l’economia pugliese: il Pil regionale crescerà solo dello 0,5% nel 2026, segnando un rallentamento evidente che potrebbe condurre la regione verso una vera e propria stagnazione economica.
Un Anno Critico: Il Post-Covid e le Prospettive Future
Le stime indicano che l’anno prossimo sarà il più critico dal post-Covid, con una frenata progressiva già visibile dal 2023 e un trend che, secondo gli analisti, potrebbe ulteriormente peggiorare in assenza di interventi strutturali e di politiche di rilancio mirate.
Dopo il forte rimbalzo del 2021 (+8,2%) e una buona performance nel 2022 (+5,4%), la crescita della Puglia ha iniziato a perdere slancio. Le previsioni per i prossimi anni sono preoccupanti:
- 2023: +1,1%
- 2024: sotto lo 0,7%
- 2025: stime ancora incerte, ma sotto tono
- 2026: previsione attuale +0,5% (con possibile revisione al ribasso)
Questo trend mette a rischio la tenuta del sistema produttivo regionale, dopo oltre un decennio di buoni risultati.
Export a Rischio: Dazi e Settori Colpiti
A complicare ulteriormente il quadro economico c’è la questione dazi doganali imposti dagli Stati Uniti, che potrebbero avere un impatto devastante sull’export pugliese, in particolare per i settori agroalimentare e manifatturiero. Nel primo trimestre 2025, la Puglia ha esportato verso gli Stati Uniti prodotti per 194 milioni di euro, pari al 9% del totale export regionale, rendendoli il secondo mercato di sbocco dopo la Germania.
I prodotti più esportati includono:
- Medicinali e preparati farmaceutici: 208 milioni
- Componentistica auto: 138 milioni
- Agroalimentare: 126 milioni
- Macchinari speciali: 121 milioni
- Mobili: 105 milioni
- Prodotti da forno e farinacei: 90 milioni
Secondo Svimez, l’impatto potenziale dei dazi USA potrebbe comportare 117 milioni di euro in export persi e fino a 1.300 posti di lavoro a rischio, con una contrazione del -13% delle esportazioni regionali.
Interscambio Commerciale: Segnali di Allerta
Il valore complessivo dell’interscambio commerciale pugliese nel primo trimestre 2025 è stato di circa 5 miliardi di euro, ma in calo del -0,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le esportazioni rappresentano il 42,9% del totale, ma hanno subito una flessione dell’8,4%, con un saldo commerciale negativo per oltre 716 milioni di euro.
Crescita Reale: Settori in Espansione
Dal 2010 al 2023, secondo uno studio Deloitte Economics, il Pil pro capite reale in Puglia è cresciuto dello 0,4% annuo, il doppio della media italiana. A trainare questa crescita sono stati: ricerca sperimentale, aerospazio, industria del mobile e agroalimentare. Bari è emersa come quinta provincia italiana per numero di start-up innovative nel 2024.
In ambito digitale, le imprese pugliesi hanno registrato un +13,4% di aziende digitalizzate a livello base negli ultimi due anni, superando la media nazionale.
Occupazione e Demografia: Un Quadro Contraddittorio
Sul fronte dell’occupazione giovanile, i dati regionali mostrano una parziale tenuta:
- Tasso occupazione 15-24 anni: 16,5%
- Tasso occupazione 25-34 anni: 55,9%
Entrambi superiori alla media del Sud, ma ancora inferiori alla media nazionale. A peggiorare il quadro è il calo demografico, con una perdita di 17.000 residenti nell’ultimo anno, che rischia di ridurre ulteriormente la forza lavoro disponibile.
Conclusioni: Verso un Futuro Sostenibile
In sintesi, la Puglia si trova di fronte a sfide significative, ma anche a opportunità di crescita in settori strategici. È fondamentale che le imprese locali e le istituzioni collaborino per implementare politiche di rilancio e sostenere l’innovazione, affinché la regione possa affrontare le difficoltà attuali e costruire un futuro economico più solido.















