La Procreazione Medicalmente Assistita in Puglia: Un Passo Avanti per la Salute Pubblica
La Puglia compie un passo storico nel campo della sanità pubblica. Da oggi, la procreazione medicalmente assistita (PMA) entra ufficialmente nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) regionali, diventando una prestazione sanitaria garantita e completamente rimborsabile. Questo cambiamento rappresenta una svolta significativa per le coppie pugliesi che, fino ad ora, si sono trovate costrette a rinunciare o a viaggiare fuori regione per accedere a queste cure.
Un Diritto Accessibile per Tutti
Il costo della PMA può variare da 1.500 a 3.000 euro, a seconda delle strutture e delle zone d’Italia. Con l’inserimento della PMA nei Lea, la Regione Puglia si impegna a garantire che nessuna coppia debba affrontare il peso economico di queste procedure. Il presidente Michele Emiliano ha sottolineato l’importanza di questo cambiamento, affermando che «dalla tutela della natalità dipende il futuro della nostra Regione». Questo nuovo approccio non solo offre sicurezza e affidabilità ai pugliesi, ma rappresenta anche un passo fondamentale per il benessere dell’intera comunità.
Strutture e Investimenti
La Giunta regionale ha approvato un nuovo regolamento per l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture sanitarie che erogheranno la PMA. Le strutture individuate includono:
- Policlinico di Bari (primo livello)
- Centro Jaia di Conversano e Vito Fazzi di Lecce (secondo livello)
- Policlinico Riuniti di Foggia (terzo livello)
A queste si aggiungono altri 13 centri privati di secondo livello, già accreditati o in fase di accreditamento. Per garantire l’attuazione del nuovo modello, la Regione ha previsto un investimento di 5 milioni di euro, con un contratto trasparente tra ASL e strutture.
Impatto sulla Salute Pubblica
Secondo la Regione Puglia, il fabbisogno stimato per la PMA è di 5.811 cicli annui, calcolati in base al parametro nazionale di 1.500 cicli ogni milione di abitanti. Le prestazioni, sia omologhe che eterologhe, saranno erogate da strutture pubbliche e private su tutto il territorio regionale, con oneri a carico del sistema sanitario. Questo approccio non solo migliora l’accesso alle cure, ma contribuisce anche a un futuro demografico più sostenibile per la regione.
Un Segnale di Inclusione e Responsabilità
Il vicepresidente e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, ha dichiarato: «Questo è un esempio concreto di come la sanità pubblica possa e debba avvicinarsi ai bisogni reali delle persone». La decisione di rendere gratuita l’accesso alla PMA è un chiaro segnale di inclusione e responsabilità, che mira a ridurre le barriere economiche e a garantire che ogni coppia possa realizzare il proprio desiderio di genitorialità.
Collaborazione Istituzionale e Futuro della PMA in Puglia
Il nuovo regolamento è frutto del lavoro di un tavolo tecnico regionale, composto da esperti e dirigenti del dipartimento Salute, che ha collaborato per garantire che la Puglia diventi una delle prime regioni italiane a assicurare questo fondamentale diritto di salute pubblica. La trasparenza e l’omogeneità nella contrattualizzazione tra ASL e strutture rappresentano un passo importante verso un sistema sanitario più equo e accessibile.
Conclusioni
La Puglia, con questa iniziativa, non solo migliora l’accesso alla PMA, ma si pone come modello per altre regioni italiane. La salute pubblica deve essere una priorità, e garantire l’accesso alla PMA è un passo fondamentale per il benessere delle famiglie pugliesi. Con un investimento significativo e una rete di strutture pronte a rispondere alle esigenze delle coppie, la Regione si prepara a un futuro in cui ogni desiderio di genitorialità possa diventare realtà.
















