Analisi dell’impatto sulla popolazione: il rapporto Svimez e le sfide per la Puglia
Il rapporto annuale dello Svimez, presentato il 27 novembre, offre un quadro preoccupante della situazione economica e sociale della Puglia. Le criticità emerse evidenziano un sistema imprenditoriale poco evoluto dal punto di vista tecnologico, con una predominanza di settori a bassa specializzazione produttiva. Questo scenario non solo contribuisce a un lavoro povero, ma spinge anche migliaia di giovani a cercare opportunità migliori altrove.
Emigrazione dei giovani laureati: un fenomeno allarmante
Un dato significativo emerso dal rapporto è che, dal 2019 al 2023, quasi 19 mila pugliesi laureati under 34 hanno lasciato la regione. Questo fenomeno rappresenta un impoverimento drammatico di competenze e talenti, come sottolinea Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil regionale. La Bucci ha richiamato l’attenzione su come questo trend richieda un impegno massimo da parte di tutte le istituzioni per promuovere investimenti volti alla creazione di nuova occupazione in filiere strategiche.
Rallentamento dell’occupazione e del PIL
Il rapporto Svimez evidenzia anche un rallentamento dell’occupazione e del PIL in Puglia. La Bucci ha commentato che, anche nei periodi di crescita, l’inflazione e i salari bassi hanno contribuito a un ulteriore impoverimento di chi vive di lavoro e pensioni. Questo quadro è aggravato da un governo che, secondo le parole della dirigente sindacale, taglia il welfare e non ha una politica industriale chiara, investendo solo in settori controversi come quello delle armi.
Critiche al governo e richiesta di cambiamento
La Cgil ha denunciato come il governo attuale non stia affrontando le criticità segnalate da Svimez, ma stia invece considerando di riproporre l’autonomia differenziata, già bocciata dalla Consulta. Questa proposta è vista come un ulteriore passo indietro per il Mezzogiorno, che ha bisogno di politiche di sostegno e sviluppo, piuttosto che di divisioni territoriali.
Mobilitazione e sciopero generale
In risposta a questa situazione, la Cgil ha proclamato uno sciopero generale per il 12 dicembre, con manifestazioni regionali che culmineranno a Bari. La Bucci ha dichiarato che sarà un momento di mobilitazione per reclamare una politica economica e sociale che possa invertire la rotta, puntando su crescita e benessere, specialmente per i giovani e il Sud. La situazione attuale, caratterizzata da crisi industriali e da una perdita di pezzi di manifatturiero, richiede un cambio di paradigma.
Confronto con precedenti simili in Puglia
Questa non è la prima volta che la Puglia si trova a fronteggiare una crisi di emigrazione giovanile. Negli anni passati, fenomeni simili hanno portato a mobilitazioni e richieste di intervento da parte delle istituzioni locali. Tuttavia, la risposta è spesso stata insufficiente, lasciando i giovani pugliesi a cercare fortuna altrove. Le dichiarazioni di sindaci e consiglieri regionali, che in passato hanno promesso investimenti e sviluppo, si sono spesso scontrate con la realtà di un sistema economico stagnante.
Conclusioni e prospettive future
Il rapporto Svimez rappresenta un campanello d’allarme per la Puglia, evidenziando la necessità di un intervento deciso da parte delle istituzioni locali e nazionali. La mobilitazione della Cgil e lo sciopero generale del 12 dicembre potrebbero rappresentare un momento cruciale per riaccendere il dibattito su politiche di sviluppo e occupazione. È fondamentale che le istituzioni ascoltino le richieste dei cittadini e dei sindacati, per evitare che la Puglia continui a perdere giovani talenti e competenze vitali per il suo futuro.














