La Trasformazione dell’Industria Chimica in Puglia: Opportunità e Sfide
L’industria chimica in Puglia si trova di fronte a una sfida cruciale: trasformarsi per affrontare la deindustrializzazione o rischiare di perdere competitività. Questo è il messaggio emerso dalla recente tavola rotonda “Un futuro net-zero per la chimica in Europa”, organizzata da Aidic a Padova. Il presidente Giuseppe Ricci ha sottolineato l’importanza di una transizione energetica che non sia solo tecnologica, ma che coinvolga anche modelli produttivi e sociali.
Il Modello delle Tre C: Consapevolezza, Coraggio e Capacità
Ricci ha presentato il modello delle “tre C”: consapevolezza della crisi strutturale in settori come la raffinazione e la chimica di base, coraggio di investire in nuove tecnologie e filiere, e capacità di mantenere un equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale. Questo approccio è fondamentale per evitare che settori vitali, come quello dell’automotive, subiscano ulteriori perdite.
Il Quadro Energetico e le Implicazioni per le Imprese Locali
Il quadro energetico è preoccupante: i prezzi dell’elettricità per le industrie energivore in Europa sono significativamente più alti rispetto a quelli degli Stati Uniti e della Cina. Questa distorsione potrebbe portare a delocalizzazioni e perdita di occupazione qualificata, un rischio concreto anche per le aziende pugliesi, come Versalis, che opera nel settore chimico a Brindisi.
Il Ruolo del Clean Industrial Deal
La risposta dell’Unione Europea, attraverso il Clean Industrial Deal, prevede un investimento di oltre 100 miliardi di euro per sostenere la manifattura pulita. Questo piano si integra con il Green Deal Industrial Plan e il Net Zero Industry Act, posizionando la chimica come un settore chiave per l’innovazione e la transizione tecnologica.
Investimenti e Innovazione: Il Caso di Versalis
In Italia, l’industria chimica genera un fatturato di 66 miliardi di euro e impiega circa 120.000 addetti. Versalis, parte del gruppo Eni, ha annunciato un piano di investimenti da 2 miliardi di euro per riconvertire gli impianti di Brindisi, Priolo, Ragusa e Porto Marghera verso la produzione di bioplastiche, bioraffinerie e riciclo. “Abbiamo il dovere di dare un futuro ai lavoratori e ai siti industriali”, ha dichiarato Vincenzo Maida, responsabile delle attività industriali di Versalis.
Innovazione e Occupazione: Un Futuro Sostenibile
A Porto Marghera, dove è stata realizzata la prima bioraffineria Eni, si sta sviluppando un hub per l’idrogeno verde, destinato a rivoluzionare il trasporto pubblico. Questa iniziativa dimostra che la transizione non deve limitarsi alla tecnologia, ma deve essere ancorata ai territori e alle persone, creando nuove opportunità di occupazione e sviluppo.
Conclusioni: La Necessità di Un Quadro Regolatorio Stabile
Le decisioni prese nei prossimi 3-5 anni saranno decisive per il futuro dell’industria chimica in Europa e in Puglia. È fondamentale un quadro regolatorio stabile, accesso a materie prime sostenibili e incentivi per l’innovazione. Solo così le imprese locali potranno affrontare le sfide della transizione energetica e mantenere la competitività in un mercato globale sempre più esigente.
In conclusione, la Puglia ha l’opportunità di diventare un polo di innovazione nel settore chimico, sfruttando le risorse locali e investendo in tecnologie sostenibili. La sfida è grande, ma le potenzialità sono enormi.

















