Internalizzazione dei Servizi di Pulizia nella Sanità Pugliese: Un Passo Avanti per Brindisi
Il contesto attuale della sanità pugliese è caratterizzato da disparità significative tra i vari territori, in particolare per quanto riguarda il trattamento dei lavoratori. La recente dichiarazione del consigliere regionale Luigi Caroli, a margine dell’audizione in Commissione sanità, segna un potenziale cambiamento per i 450 addetti alle pulizie della ASL di Brindisi, che potrebbero finalmente essere internalizzati.
La situazione attuale degli addetti alle pulizie
Fino ad oggi, i lavoratori della pulizia e sanificazione nella ASL di Brindisi sono stati esternalizzati a una cooperativa, con un contratto che prevede una retribuzione di 3,50 euro all’ora. Questo ha creato una disparità inaccettabile rispetto ai colleghi delle altre ASL pugliesi, che dal 2012 sono stati assunti dalla Sanitaservice con contratti più favorevoli, come quello AIOP per la sanità privata.
Le prospettive di internalizzazione
Caroli ha annunciato che, entro la fine dell’anno, potrebbe essere possibile sanare questa ingiustizia lavorativa. Il dott. Nicastro del Dipartimento Sanità ha mostrato apertura verso l’internalizzazione, a condizione che venga esaminato il quadro giuridico ed economico. È fondamentale che il business-plan presentato dalla Sanitaservice di Brindisi dimostri la fattibilità economica del progetto.
Impatto sulla salute pubblica e sui servizi sanitari
L’internalizzazione dei servizi di pulizia non è solo una questione di equità per i lavoratori, ma ha anche un impatto diretto sulla qualità dei servizi sanitari. La pulizia e la sanificazione sono cruciali per garantire ambienti sicuri per i pazienti e il personale. Una gestione diretta da parte della ASL potrebbe portare a standard più elevati e a una maggiore responsabilità.
Riflessioni sui professionisti e sugli enti locali
La questione dell’internalizzazione tocca anche i professionisti della sanità e gli enti locali. I medici e il personale sanitario sono spesso in prima linea nella lotta contro le infezioni nosocomiali, e avere personale di pulizia adeguatamente formato e retribuito è essenziale per il loro lavoro. Inoltre, gli enti locali, come i comuni di Brindisi e provincia, dovrebbero monitorare attentamente l’implementazione di queste misure per garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati.
Conclusioni e prossimi passi
La situazione attuale rappresenta un’opportunità per migliorare non solo le condizioni lavorative dei 450 addetti alle pulizie, ma anche la qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini pugliesi. La Commissione sanità ha programmato un aggiornamento per analizzare il business-plan e garantire che l’iter di internalizzazione proceda senza intoppi.
In un momento in cui la sanità pugliese è sotto pressione, è fondamentale che si facciano scelte che non solo rispettino i diritti dei lavoratori, ma che garantiscano anche un servizio sanitario di qualità per tutti i cittadini. La speranza è che questa iniziativa possa rappresentare un modello da seguire per altre ASL della regione.

















