Nuove Scoperte sulla Prevenzione del Tumore al Seno: Impatti per la Puglia
Recenti ricerche condotte da un team dell’Università di Bari Aldo Moro hanno identificato una caratteristica “firma cellulare pre-tumorale” nei tessuti mammari sani di donne portatrici di mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2. Questi geni, noti per il loro legame con un aumento significativo del rischio di sviluppare tumori al seno e alle ovaie, sono diventati famosi grazie a figure pubbliche come Angelina Jolie e Bianca Balti. Questa scoperta, pubblicata su Scientific Reports, potrebbe rivoluzionare le strategie di prevenzione e medicina di precisione per le persone ad alto rischio, con riflessi diretti sulla salute pubblica in Puglia.
La Ricerca e i Risultati
Il gruppo di ricerca, guidato da Nicoletta Resta e Carmen Abate, ha analizzato il tessuto mammario di donne portatrici sane di mutazioni genetiche che si erano sottoposte a interventi chirurgici. Due aspetti principali sono emersi dallo studio:
- Presenza di una popolazione cellulare stromale “pre-CAF”: Questa popolazione è assente nei controlli e potrebbe essere un indicatore precoce di rischio tumorale.
- Alterazioni in cellule specifiche: Le cellule mioepiteliali e progenitrici mostrano differenze significative tra portatrici di mutazioni BRCA1 e BRCA2.
Questi risultati suggeriscono che le mutazioni BRCA non solo influenzano le cellule epiteliali della ghiandola mammaria, ma riprogrammano anche l’ambiente circostante, creando condizioni favorevoli alla trasformazione tumorale.
Implicazioni per la Salute Pubblica in Puglia
La scoperta di marcatori come PDPN e PD-L2 potrebbe portare allo sviluppo di strategie preventive e terapie mirate, contribuendo a ritardare o evitare l’insorgenza del tumore nelle persone ad alto rischio. Questo è particolarmente rilevante per la Puglia, dove il tasso di incidenza del tumore al seno è in aumento. Secondo i dati dell’ASL, nel 2022 sono stati diagnosticati oltre 3.000 nuovi casi di tumore al seno nella regione.
Le strutture sanitarie pugliesi, come l’Ospedale Policlinico di Bari e l’Ospedale di Taranto, potrebbero beneficiare di queste scoperte attraverso l’implementazione di programmi di screening e prevenzione più efficaci. Inoltre, la formazione di professionisti della salute su queste nuove scoperte potrebbe migliorare la qualità delle cure e la gestione dei pazienti ad alto rischio.
Collaborazioni e Sostenibilità della Ricerca
La ricerca è stata sostenuta da fondi del MUR – NextGenerationEU e dal progetto Mise “Genesi”, dedicato allo sviluppo di radiofarmaci e biomarcatori innovativi. La collaborazione con la piattaforma Elixir-It e il progetto CNRBiOmics ha permesso l’accesso a strumenti avanzati per l’analisi bioinformatica, essenziali per la validazione dei risultati.
Questa sinergia tra università, enti di ricerca e istituzioni locali è fondamentale per garantire che le scoperte scientifiche si traducano in benefici concreti per la popolazione pugliese. La creazione di reti di collaborazione tra ospedali, ASL e università potrebbe facilitare l’adozione di nuove pratiche cliniche e migliorare l’assistenza ai pazienti.
Conclusioni e Prospettive Future
In conclusione, la scoperta di una “firma cellulare pre-tumorale” rappresenta un passo significativo nella lotta contro il tumore al seno. Le implicazioni per la salute pubblica in Puglia sono notevoli, con la possibilità di sviluppare strategie di prevenzione più efficaci e personalizzate. È essenziale che le istituzioni locali e i professionisti della salute collaborino per integrare queste scoperte nella pratica clinica quotidiana, garantendo così un futuro più sicuro per le donne pugliesi a rischio.
















