Tragedia Ferroviaria: Un Ricordo che Non Si Dimentica
Il 12 luglio 2016 è una data che rimarrà impressa nella memoria di molti pugliesi. Quel giorno, due treni si scontrarono sulla tratta a binario unico tra Andria e Corato, causando la morte di 23 persone e ferendone altre 51. A distanza di nove anni, i familiari delle vittime continuano a tornare su quel binario, non solo per commemorare i loro cari, ma anche per chiedere giustizia e riflettere su una tragedia che ha segnato profondamente la comunità locale.
Il Dolore e la Memoria
Vincenzo Tedone, padre di Francesco, uno dei giovani vittime, ricorda quel giorno con una lucidità straziante. “Ricordo gli alberi di ulivo, le cicale che oggi, come quel giorno, non ci abbandonano”, afferma con la voce rotta dall’emozione. La sua testimonianza è un richiamo alla fragilità della vita e alla difficoltà di accettare una perdita così devastante. “Noi proviamo a far uscire dalla testa i nostri figli e a metterli nel cuore, ma non è possibile”, continua, esprimendo un sentimento condiviso da molti genitori che hanno vissuto la stessa tragedia.
Ogni anno, i familiari delle vittime si ritrovano per posare mazzi di fiori sulla ferrovia, un gesto simbolico che rappresenta non solo il ricordo, ma anche la necessità di mantenere viva la memoria di chi non c’è più. “Siamo qui per condividere i nostri sentimenti e perché parlare dei nostri ragazzi ci aiuta”, aggiunge Vincenzo, sottolineando l’importanza di questa commemorazione collettiva.
Richiesta di Giustizia
Accanto a Vincenzo, Giuseppe Bianchino, che ha perso sua figlia Alessandra, esprime un desiderio comune tra i familiari: “Ogni anno siamo qui non per ripetere che tragedie simili non devono più succedere, ma per chiedere giustizia”. La lotta per la verità e la giustizia continua, con la Procura generale di Bari che ha recentemente richiesto 15 condanne per gli imputati coinvolti, accusati di disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e falso.
Il processo ha già visto condanne in primo grado, ma le famiglie sperano che in secondo grado ci sia un cambiamento. “Dobbiamo ancora credere nella giustizia”, conclude Bianchino, un’affermazione che risuona come un appello a non perdere la speranza in un sistema che deve garantire la sicurezza dei cittadini.
Impatto sulla Comunità Pugliese
La tragedia ha avuto un impatto profondo non solo sulle famiglie delle vittime, ma sull’intera comunità pugliese. La sicurezza ferroviaria è diventata un tema di discussione cruciale, con molti cittadini che chiedono maggiore attenzione e investimenti per evitare che simili incidenti possano ripetersi. La tratta tra Andria e Corato, gestita da Ferrotramviaria, è stata al centro di polemiche e richieste di miglioramenti infrastrutturali.
In un contesto in cui la mobilità è fondamentale per lo sviluppo economico e sociale della regione, la sicurezza dei trasporti pubblici deve essere una priorità. Gli episodi di disastro ferroviario, come quello avvenuto nel 2016, non possono essere considerati eventi isolati, ma devono spingere le istituzioni a riflettere e a prendere misure concrete per garantire la sicurezza dei cittadini.
Conclusioni
A nove anni dalla tragedia, il ricordo delle vittime di Andria e Corato continua a vivere nei cuori dei familiari e nella memoria collettiva della Puglia. La loro lotta per giustizia è un monito per tutti noi: la sicurezza non deve mai essere un’opzione, ma un diritto fondamentale. Le commemorazioni annuali non sono solo un momento di dolore, ma anche un’opportunità per riflettere su come costruire un futuro più sicuro per le generazioni a venire.
 
								 
															
















