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Taranto, una 14enne racconta di essere stata violentata dal compagno della madre e riesce a farlo arrestare

Violenza domestica: il dramma di una giovane di Taranto

Una triste vicenda di violenza domestica è emersa in provincia di Taranto, dove una ragazzina di 14 anni ha trovato il coraggio di raccontare il suo calvario attraverso un tema scolastico. Questo gesto ha portato alla luce una serie di abusi che si sono protratti per mesi, coinvolgendo non solo il convivente della madre, ma anche la madre stessa, accusata di complicità.

Il racconto della vittima

La giovane ha descritto nel suo tema le violenze subite dal convivente della madre, un uomo di 52 anni, che ha abusato di lei in assenza della madre, una donna di 37 anni. Gli abusi sono iniziati nell’agosto del 2025 e sono continuati fino a maggio del 2025. La ragazzina, afflitta da un disagio psichico, ha vissuto un incubo che ha trovato finalmente un modo per esprimere.

La denuncia e le indagini

L’insegnante di sostegno e la dirigente scolastica, dopo aver appreso della situazione, hanno immediatamente denunciato il fatto alle autorità competenti. Questo ha portato all’apertura di un’indagine da parte della Procura di Taranto, che ha portato all’arresto del convivente e all’indagine della madre per concorso in violenza sessuale aggravata.

Le conseguenze legali

Il 52enne si trova attualmente agli arresti domiciliari, dotato di braccialetto elettronico, dopo un periodo di detenzione in carcere. Il giudice per le indagini preliminari, Giovanni Caroli, ha emesso il provvedimento in seguito all’invio dell’avviso di conclusione delle indagini da parte del pubblico ministero Francesco Colaci.

Il ruolo della madre

Un aspetto particolarmente inquietante della vicenda è la complicità della madre, che secondo gli inquirenti era a conoscenza degli abusi e ha spesso minacciato la figlia di allontanarla se avesse rifiutato le avances del convivente. Questo comportamento ha sollevato interrogativi sulla protezione dei minori e sul ruolo delle istituzioni nel prevenire tali situazioni.

La situazione attuale della vittima

Dopo la denuncia, la giovane è stata affidata a una struttura protetta e a un tutore, secondo quanto previsto dalla legge. Questo intervento è fondamentale per garantire la sua sicurezza e il suo benessere psicologico, dopo un’esperienza traumatica che ha segnato profondamente la sua vita.

Riflessioni sulla sicurezza e il supporto alle vittime

Questa vicenda solleva importanti interrogativi sulla sicurezza dei minori e sulla necessità di un sistema di supporto più robusto per le vittime di violenza domestica. In Puglia, come nel resto d’Italia, è fondamentale che le istituzioni e la società civile si uniscano per creare un ambiente sicuro per i giovani, dove possano sentirsi protetti e supportati.

La storia della giovane di Taranto è un monito per tutti noi: è essenziale ascoltare e credere alle vittime, e garantire che abbiano accesso a risorse e supporto adeguati. Solo così possiamo sperare di prevenire simili tragedie in futuro.

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